Husavik, sulla baia di Skjalfandi, nell'Islanda settentrionale, è una città di poco più di duemila abitanti. È considerata uno dei luoghi migliori d'Europa per il whale watching in estate.
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Whale Watching a Husavik
Husavik è spesso soprannominata la capitale europea del whale watching, grazie al fatto che per la maggior parte delle estati gli operatori turistici registrano tassi di avvistamento del 100%.
Le megattere sono la specie più comune nella baia di Skjalfandi. Questi giganti gentili sono famosi per essere forse i più divertenti tra i grandi cetacei da osservare, grazie al fatto che mostrano sempre la coda prima di immergersi e mostrano molti altri comportamenti in superficie.
Altri animali che risiedono nella baia sono i delfini dal becco bianco e le focene. Non è affatto raro, tuttavia, vedere balenottere e balenottere azzurre, orche o beluga.
Molti tour di whale watching includono anche l'osservazione delle pulcinelle.
Altre attività a Husavik
Husavik ospita la chiesa Husavikurkirkja, una bella struttura in legno costruita nel 1907 e il museo civico della cultura e della biologia, che tra l'altro ospita un orso polare imbalsamato e antiche imbarcazioni che testimoniano la storia della navigazione in Islanda.
C'è anche un Museo dell'Esplorazione sullo spirito della scoperta, dalle prime esplorazioni alle missioni spaziali.
Vicino a Husavik si trova l'area del Lago Myvatn, un luogo di varia bellezza naturale, ricco di caratteristiche geologiche. È anche vicina alla capitale del Nord, Akureyri.
A Husavik troverai anche graziosi caffè e ristoranti che offrono gustose prelibatezze e potrai godere di una splendida vista sulla baia di Skjalfandi. Sono disponibili numerose opzioni di alloggio, dagli hotel alle capanne e agli ostelli.
Storia di Husavik
Husavik significa "la baia delle case", poiché secondo la leggenda è stata colonizzata prima della data ufficiale di insediamento dell'874 d.C.
Gardar Svavarsson era uno svedese che arrivò in Islanda nell'870 d.C. Secondo la leggenda e le saghe, lasciò un uomo di nome Nattfari e due schiavi a curare una fattoria. Si dice che la città abbia preso il nome dalle loro case.