Sudavik è un villaggio di pescatori e un comune dei Fiordi occidentali dell'Islanda, situato appena al largo della costa occidentale di Alftafjordur.
Sudavik dista solo un paio di minuti di auto da Isafjordur e i due insediamenti sono stati a lungo interconnessi attraverso il commercio e la cultura. Le industrie principali del villaggio sono il turismo, la pesca e la lavorazione del pesce.
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Storia
Nel 1995, Sudavik fu colpita da una valanga che uccise quattordici persone e distrusse numerosi edifici. Le condizioni meteorologiche resero difficili le operazioni di soccorso, ma il popolo islandese raccolse oltre 300 milioni di corone (3.000.000 di dollari) per aiutare lo sforzo. A causa del pericolo ancora presente, si decise di spostare Sudavik in un luogo più sicuro.
Un anno dopo la valanga, 51 nuove case sono state costruite nel nuovo insediamento e altre 8 sono state spostate dalla loro posizione originale. Le case nella posizione originale di Sudavik sono ora utilizzate come chalet estivi per i turisti. L'impianto di congelamento esiste ancora e funziona come prima della valanga del 1995.
Cultura
Una delle caratteristiche culturali più importanti di Sudavik è il Parco della Famiglia Raggagardur. Questo giardino e parco giochi per bambini è stato il sogno di Vilborg Arnarsdottir, che ha iniziato a lavorare al progetto dopo la morte del figlio, a cui il parco è dedicato. L'intenzione di Vilborg era quella di creare uno spazio dedicato dove genitori e figli potessero legare con attività all'aria aperta durante la visita ai fiordi occidentali. L'area è stata inaugurata formalmente l'8 agosto 2015 e ora comprende attrezzature per il barbecue, posti a sedere per eventi artistici e culturali e due aree gioco per bambini.
Artic Fox Centre
Sudavik ospita anche l'Arctic Fox Centre, un centro di ricerca senza scopo di lucro e una mostra chiusa dedicata a uno dei più famosi ed elusivi abitanti dell'Islanda. Il centro è stato fondato nel 2007 dal defunto Pall Hersteinsson PhD e dalla sua studentessa Ester Rut Unnsteinsdottir MSc, con particolare attenzione all'educazione, all'ecoturismo e alla protezione. Nel 2010 il centro è stato aperto al pubblico e il museo è stato diviso in due parti: la prima si occupa della biologia e del comportamento della volpe artica, la seconda si concentra maggiormente sul rapporto dell'Islanda con il suo unico mammifero nativo.