Guida completa alle eruzioni vulcaniche del Sundhnukagigar nel 2024

La penisola di Reykjanes ha registrato una continua attività vulcanica negli ultimi quattro anni, con un totale di nove eruzioni nell'area circostante e cinque eruzioni avvenute nella fila del cratere Sundhnukagigar dal 18 dicembre 2023.
Queste eruzioni sono vicine alla città di Grindavik e hanno attirato l'attenzione internazionale. Tuttavia, non sono state una sorpresa per la popolazione islandese, che si è preparata a difendere le infrastrutture vicine dalle forze vulcaniche. La vita quotidiana rimane inalterata per la maggior parte della popolazione locale e non ci sono rischi per i visitatori dell'Islanda. Viaggiare in Islanda è sicuro e i voli non sono interessati dalle eruzioni.
Continuate a leggere per sapere tutto sulle eruzioni regolari dei crateri di Sundhnukagigar nel 2024. L'area del vulcano nella penisola di Reykjanes è attualmente chiusa al pubblico; consulta il sito SafeTravel per ulteriori informazioni in proposito. Se vuoi saperne di più sulle eruzioni in Islanda, leggi il nostro articolo sulla storia vulcanica dell'Islanda.
L'area delle eruzioni sta ancora attraversando un più ampio evento vulcanico, con il rischio di apertura di nuove fessure nelle vicinanze. Se ti trovi in Islanda e vuoi ammirare il sito dell'eruzione, l'unico modo è fare un tour in elicottero per visitare l'area vulcanica. Vi preghiamo di rispettare le chiusure di sicurezza e di non tentare di raggiungere il sito eruttivo di Sundhnukagigar.
- Per saperne di più sulla precedente eruzione, dai un'occhiata alla guida completa all'eruzione dell'Hagafell
- Per informazioni sulle eruzioni del 2023, leggi la guida completa all'eruzione del vulcano Litli-Hrutur e la guida completa all'eruzione del Sundhnukagigar
- Vedi anche: La guida completa all'eruzione vulcanica del 2021 del Fagradalsfjall e l'eruzione del vulcano Fagradalsfjall nel 2022
L'eruzione vulcanica del Sundhnukagigar dell'8 Febbraio
La fessura che si è aperta vicino alla fila di crateri del Sundhnukagigar l'8 febbraio era lunga circa 3 chilometri, con scenografici pennacchi di lava che arrivavano ad altezze di 50-80 metri. A differenza della precedente eruzione dell'Hagafell, avvenuta vicino alla città di Grindavik, questa eruzione si è verificata più a nord, con un flusso di lava che si dirigeva prevalentemente verso ovest.
Secondo l'ufficio meteorologico islandese, l'eruzione è stata comparabile a quella dell'Hagafell, anche se un po' meno potente, e ha seguito uno schema simile a quello della precedente eruzione del Sundhnukagigar nel dicembre 2023.
L'eruzione non ha messo in pericolo alcuna vita. Tuttavia, la colata lavica ha raggiunto la strada Grindavikurvegur e ha distrutto una condotta idrica che forniva acqua calda e riscaldamento alle città ai margini della penisola di Reykjanes. Ciò ha comportato circa quattro giorni di mancanza di riscaldamento prima che fosse possibile installare una nuova conduttura.
Il flusso di lava non ha causato danni alla città di Grindavik, alla Laguna Blu, né alla centrale elettrica di Svartsengi, grazie ai muri di protezione eretti dalle squadre di costruzione come misure preventive in risposta all'attività vulcanica nella regione. Anche se l'eruzione è stata breve, l'area di Sundhnukagigar non avrebbe tardato a manifestare nuove attività
L'eruzione del 16 marzo a Sundhnukagigar
L'eruzione iniziata a Sundhnukagigar il 16 marzo ha dato pochissimo preavviso della sua entrata in scena. La fessura era lunga circa 3,5 chilometri e si è subito capito che era più potente di quella di febbraio.
Il flusso di lava dell'eruzione è stato inizialmente molto veloce e scorreva in due direzioni: a sud e a ovest. Fortunatamente, le misure preventive di erigere cumuli di terra per rallentare il flusso di lava si sono rivelate utili per guidarlo lontano dalle infrastrutture. Il flusso lavico si è stabilizzato nelle prime 24 ore, rallentando e formando crateri.
La preoccupazione principale di questa eruzione da parte della popolazione di Grindavik è stata quella degli incendi della vegetazione, in quanto la lava si è diffusa sui paesaggi aridi circostanti. In particolare, la colata ha riempito la miniera di Melholsnama, fonte del materiale utilizzato per le barriere protettive che circondano Grindavik, la centrale elettrica di Svartshengi e la Laguna Blu.
L'eruzione ha mantenuto un livello di attività costante, caratterizzato da una serie di crateri in continua eruzione. Il 5 aprile l'attività si è ridotta a un solo cratere attivo. L'eruzione si è conclusa l'8 maggio.
L'eruzione del 29 maggio a Sundhnukagigar
La successiva eruzione di Sundhnukagigar non ha tardato a verificarsi, poiché la lava ha continuato a depositarsi nel sottosuolo. Il 29 maggio, il suolo della penisola di Reykjanes si è aperto per la quinta volta in quattro anni, formando una fessura lunga 3,4 chilometri. È stata l'eruzione più potente di questa serie di eventi fino a ora, e la lava è schizzata a 50 metri di altezza, estendendo il nuovo campo di lava delle eruzioni precedenti.
L'eruzione di maggio ha causato interruzioni dell'elettricità a Grindavik e la lava ha invaso le strade Grindavikurvegur e Nesvegur. In un punto, una parte della lava ha superato una delle barriere protettive ed è stata raffreddata con l'acqua. Fortunatamente, gli abitanti del luogo sono riusciti a fermare il flusso e a riparare le barriere.
L'attività vulcanica è durata per un po', ma si è sviluppata in modo simile alle precedenti eruzioni, rallentando dopo i primi giorni. È stata dichiarata ufficialmente conclusa il 22 giugno.
L'eruzione del 22 agosto a Sundhnukagigar
Intorno alle 21 del 22 agosto, si è verificato un improvviso aumento dei terremoti intorno ai crateri di Sundhnukagigar, prima che la terra si aprisse per la nona volta in quattro anni. Piccoli terremoti sono stati avvertiti in tutta l'area della capitale, tra cui uno di magnitudo 4,1.
La fessura in eruzione si è rapidamente estesa fino a 4 chilometri e qualche ora dopo si è aperta un'altra fessura più piccola verso nord, lunga circa 1 chilometro e mezzo. A quel punto, i terremoti si sono calmati perché la pressione è stata rilasciata dalla terra.
All'inizio, il flusso di lava era di circa 2 chilometri all'ora, ma è rapidamente rallentato. L'attività era localizzata più a nord rispetto ai siti delle eruzioni precedenti, una posizione più comoda per proteggere le infrastrutture vicine, ma ha creato alcune nuove sfide.
L'area è stata utilizzata come sito di esercitazione dall'esercito degli Stati Uniti tra il 1952 e il 1960 ed è nota per nascondere resti di armi, tra cui mine antiuomo ancora attive. Ciò significa che se le persone sceglievano di ignorare la chiusura di sicurezza e cercavano di raggiungere l'area dell'eruzione, c'era la possibilità che si ferissero durante l'attraversamento della zona.
Fortunatamente, la maggior parte delle persone ha rispettato la chiusura e l'eruzione si è finalmente conclusa il 5 settembre. La prossima si sarebbe verificata dopo due mesi.
L'eruzione del 20 novembre a Sundhnukagigar
Dopo settimane di assenza di attività, la Terra di Sundhnukagigar si è aperta per la settima volta la sera del 20 novembre. Questa ha segnato la 10° eruzione sulla penisola di Reykjanes dal vulcano Fagradalsfjall nel 2021.
Come per l'eruzione precedente, i crateri si sono aperti più a nord di Grindavik, risparmiando le infrastrutture vicine da minacce dirette. Tuttavia, la lava ha invaso la strada principale di Grindavik e ha interrotto alcune linee elettriche, causando una temporanea interruzione dell'elettricità a Grindavik. La lava si è riversata anche sull'area di parcheggio della Laguna Blu, ma grazie alle barriere protettive che circondano l'area, non c'è stato alcun rischio per le terme o altre infrastrutture.
La fessura vulcanica ha raggiunto una lunghezza di 3 chilometri durante la notte, ma poi ha iniziato a formare crateri e l'attività è rallentata. I voli e gli spostamenti all'interno dell'Islanda sono rimasti inalterati e la vita quotidiana degli abitanti del luogo è proseguita come di consueto.
L'eruzione di novembre è stata una sorpresa, poiché gli scienziati avevano recentemente previsto che l'attività vulcanica sarebbe ripresa non prima di dicembre. Tuttavia, l'eruzione si è conclusa il 9 dicembre, dopo una durata di 18 giorni.
In base ai recenti modelli, è probabile che nei prossimi mesi si verifichino altre eruzioni, anche se i tempi restano imprevedibili. Il sito dell'eruzione è attualmente non accessibile per il pubblico e può essere visitato solo attraverso tour in elicottero.
Eventi precedenti le eruzioni
L'eruzione dell'Hagafel avvenuta in gennaio, è stata un duro colpo per la popolazione islandese, in particolare per gli abitanti di Grindavik, le cui case sono state devastate dall'attività sismica. La lava ha distrutto tre case e molte altre abitazioni e infrastrutture sono state devastate da enormi crepe nel terreno create dai terremoti e dall'attività sismica.
Fortunatamente, l'eruzione non ha provocato danni a persone o animali, poiché erano stati evacuati. I terremoti precedenti, che sono stati migliaia, avevano messo in guardia la popolazione islandese e l'eruzione era attesa da circa due mesi.
Pochi mesi prima dell'eruzione dell'Hagafell, un'altra eruzione, avvenuta al Sundhnukagigar, aveva dato luogo a quello che gli esperti hanno definito il "migliore dei casi", poiché la colata di lava proveniente dall'eruzione, pur essendo vicina a Grindavik, scorreva in direzione opposta rispetto alla città.
Non si sa se Grindavik sarà o meno abitabile in futuro, ma è chiaro che gli abitanti, come minimo, non torneranno nelle loro case per i prossimi mesi.
La serie di eruzioni nella penisola di Reykjanes è iniziata nel 2021 con il vulcano Fagradalsfjall. L'eruzione è stata uno spettacolo di grande interesse per i visitatori, con decine di migliaia di persone accorse da tutto il mondo per vederla. Lo stesso è accaduto per la seconda eruzione del Fagradalsfjall nel 2022 e per l'eruzione del Litli-Hrutur nel 2023.
L'attività sismica nella penisola di Reykjanes è causata dalla sua posizione sulla dorsale medio atlantica, la faglia tra le placche tettoniche nordamericana ed eurasiatica. Se vuoi saperne di più sulla geologia alla base delle eruzioni, dai un'occhiata al nostro articolo sulle placche tettoniche in Islanda.
L'attività vulcanica nella penisola di Reykjanes continuerà a evolvere negli anni a venire. Hai potuto vedere qualche fenomeno vulcanico durante una visita in Islanda? Facci sapere nei commenti se hai domande e faremo del nostro meglio per rispondere!
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